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Conti, Antonio.

Filosofo e letterato italiano. Di cultura enciclopedica e vivido ingegno critico, fu autore di alcune tragedie edite tra il 1726 e il 1744 (Giunio Bruto, Marco Bruto, Giulio Cesare, Druso), nelle quali unì l'accuratezza storica a un pathos di origine shakespeariana. Ma C. è da ricordare soprattutto, oltre che per l'importante epistolario, per le opere di estetica, in cui approfondì il concetto classico dell'arte come imitazione della natura. Aderì alle tendenze del gusto settecentesco verso la poesia regolata dalla ragione, e tuttavia, secondo il proprio punto di vista, attribuì grande importanza anche alla funzione della fantasia, enunciando concetti che anticipavano le teorie romantiche. Della sua ampia produzione citiamo: Trattato dei fantasmi poetici, Illustrazioni al dialogo di Fracastoro intitolato il Navagero, Dissertazione sopra la Ragion poetica del Gravina. Le sue opere sono raccolte nei due volumi di Prose e poesie (1739-56) (Padova 1677-1749).